Flight è un film che vanta un primato
invidiabile: è costituito da due pellicole, una fra le più belle degli ultimi tempi
e l’altra fra le peggiori di sempre. Peccato che il secondo “film” duri quasi per
l'intera pellicola.
In piiiicchiattaaaaaa!!!! |
Flight è un film del 2012 diretto da
Robert Zemeckis, autore di Chi ha
incastrato Roger Rabbit, Ritorno al
Futuro, Contact e Forrest Gump, uno
fra i registi più importanti degli ultimi decenni. Chiamato a dirigere Flight, tormentato film su incidenti e piloti
d’aereo, alcolismo, religiosità e senso di colpa, si è lanciato nella
scrittura di una sceneggiatura strabiliante in poche ore. Una volta terminata,
Zemeckis ha scelto il brillante Denzel Washington nel ruolo del protagonista
Whip Whitaker. Dopo una rapida lettura, il bravo caratterista ha sollevato un dubbio:
“A Dottò, mi pare una bomba…ma non è leggermente
cortarello?” Zemeckis era irremovibile: “Il film non si tocca, altrimenti lo fate dirigere da Oldoini o Neri
Parenti”. Davanti a una minaccia così allucinante, la scelta fu obbligata. Una volta presentato alla produzione, il film apparì
subito strabiliante, lasciando gli astanti in lacrime dall’emozione: la cronaca
in tempo reale di un’incidente aereo, girata in maniera incredibile, una delle sequenze
più incredibili degli ultimi anni. Dopo una quindicina di minuti, il film
termina fra gli applausi, con grande soddisfazione del regista.
Filmone eh? |
“Scusi Dottò,
eh, ma non è che sarebbe un po’ cortino?”, obietta un produttore. “Il film è questo, arrangiatevi e arrivederci”. Restava un problema drammatico: riempire “soli” 124 minuti di pellicola. Panico
totale. Cosa fare? Cosa scrivere? Cosa riprendere? Ad un certo punto, uno dei
produttori si alza per esporre un’IDEONA: “affidiamo
TUTTO a Denzel Washington, magari INGARRA qualcosa e salviamo capra e cavoli”.
Il brillante caratterista accetta l’offerta, dispensando la prima idea geniale:
“facciamo che il pilota è un alcolizzato,
drogato e cannaiolo, che funziona”. “Ma
Denzel, un pilota d’aereo ubriaco? Non ci crederà nessuno!” Il prode Denzel
era irremovibile, “perché tanto poi diciamo
che è un film tipo Sundance e a quelli basta vedere drogati, ubriaconi e
zozzerie per dirti che è bello. Poi
inventiamo tutta una storia piena di schifezze e facciamo il BOTTO, fidatevi!”
Sorvolando sul dubbio gusto della battuta, Denzel si lanciò nello sviluppo del proprio
personaggio, Whip. “L’ubriaco ha la bocca
secca, quindi…uhm…vediamo….Trovato! Facciamo che il personaggio ha sempre la
bocca secca”. L’espressione di Denzel che muove la lingua in modo da
simulare la secchezza delle fauci (saggiamente riportata anche sulla locandina)
è l’UNICA assunta dal prode attore per l’intera durata del film,
anche nei casi in cui non avrebbe alcun senso (ovvero sempre).
Quante storie per una strisciatina sulla fiancata... |
Alla fine del film, in assoluto
la peggiore interpretazione della carriera dell’attore, ricorderete soprattutto
questa risibile e grottesca smorfia. Restava da inventare qualcosa per la trama:
“Facciamo che il pilota viene accusato di
essere un ubriacone, prendiamo John Goodman (che è amico mio e facciamo a metà
per scaricare l’IVA) e diciamo che l’amico panzone porta a Whip le bottiglie anche
in ospedale”. “Ma Denzel, questo pilota ha salvato una situazione
disperata! Non possiamo dire che era alcolizzato! Ti pare che all’ospedale non
controllino il panzone che si presenta con una borsa piena di bottiglie?” “E VABBUÒ, che ce ne frega, tanto la gente SI
BEVE tutto”. Sorvolando ancora una volta sulla battuta, Denzel riesce
incredibilmente a convincere i produttori. Avete capito bene, il film è
costituito soprattutto da una stucchevole sequenza di scene in cui Denzel Washington si
dedica all’assunzione di ogni tipo di liquidi: whiskey, grappa, rosolio, WC-NET, spumante
e persino vino rosso con l’idrolitina. Dopo quasi un’ora di film,
il produttore sbotta: “Denzel, ma è una
palla pazzesca! La gente si addormenterà e ci tirerà dietro le BOTTIGLIE!” Davanti
a questo dramma, il prode attore tira fuori un’altra idea geniale: “Mettiamo dentro una drogata, andiamo a
pigliarla a caso in tangenziale, così la gente vede un’altra persona su schermo
e si distrae”.
Ma davvero sta pilotando quell'idiota? |
Detto-fatto: caricano una drogata a caso e le
spiegano la parte (“paga l’affitto, no,
ti meno, aiuto, mi drogo, vado in ospedale, ciao sono Denzel, io mi drogo, io
bevo, vieni al mio cottage, io voglio smettere, io no, basta me ne vado,
bastardo”). Dopo 20 minuti di film, il personaggio sparisce per non
riapparire più: la drogata viene scaricata vicino al distributore della Q8 con
due euro in mano. “Tanto poi la gente SI
SCORDA, tipo in Beautiful, in cui i personaggi muoiono alti e magri e risorgono
bassi, grassi e con l’orecchino”, sentenzia Denzel. Restavano altri 40
minuti da riempire. Risolve Denzel, come sempre: “Vediamo…Trovato! Inseriamo un dramma giudiziario alla John Grisham, inventiamo
un processo al pilota e prendiamo un avvocato a caso tipo quello del film Philadelphia!”
Disperati, i produttori accettano e Denzel si lancia in un fervore creativo
totale: “L’avvocato deve ripetere sempre ‘nega, nega, nega’…verrà fuori
una bomba!” “Ma Denzel, sono quattro
film diversi montati a caso, qui altro che Oscar, ti becchi come minimo OSCARRAFONE!”.
Incredibilmente, anche questa “genialata” viene accettata. Denzel incontra
l’avvocato, lo picchia, poi si scusa e il legale accetta di
difenderlo spiegando un concetto semplice ripetendo per ore la frase “devi negare, nega, devi negare tutto, nega, nega”. Alla domanda del
giudice “Lei è Whip Whitaker?”, Whip/Denzel
risponde terrorizzato: “No, nego, nego
tutto, ero dal barbiere”. Altro problema: disintossicare Whip/Denzel per sostenere
l’udienza finale. La sera prima del
processo, Whip viene portato in albergo in modo da isolarlo dalla bottiglia.
Buongiorno, sono Denzel e la chiamo dal call center di Infostrada.... |
Colpo
di scena: John Goodman e l’avvocato dimenticano aperta la porta della camera d’albergo di Denzel che, GUARDA CASO, è comunicante con una suite per ricchi zozzoni che (OOPS!) contiene un minibar pieno di bottiglie di superalcolici, compresa una Sambuca
Molinari avariata del 1930. Denzel non si fa pregare e ingolla l’impossibile per
tutta la notte, compresa l’acqua delle piante da interni scambiata per Magnesia
Bisurata Aromatic. Il mattino dopo, il poveraccio si presenta in condizioni
pietose, ormai ridotto a budino umano. L’avvocato e John Goodman provano a
disintossicarlo facendogli bere qualsiasi intruglio, dall’Ovomaltina corretta con il Pongo
allo yogurt Activia al gusto di bietola. In aula, Whip/Denzel si presenta in uno
stato pietoso, ma riesce sorprendentemente a negare l’impossibile con lucidità per decine di volte, portando il processo sul giusto
binario. A questo punto, il pubblico ministero sorprende tutti con una mossa geniale:
mostra a Denzel la foto di un’hostess con cui faceva la chupa-dance la sera
prima del volo e rimasta vittima dell’impatto. Dopo ore di negazioni, Whip/Denzel afferma: “Ah
sì, avete RAGIONE Avvocà, mi ero confuso, durante il volo ero ubriaco, drogato, fatto,
mi sono pippato l’impossibile, ho visto due cinepanettoni e avevo pure il
brevetto di volo autenticamente falsificato a Napoli”.
Davvero ti è piaciuto? |
Fine del film, Denzel condannato,
titoli di coda, tutti (s)contenti, soprattutto gli spettatori. Consiglio: noleggiate il film, guardate la prima parte e poi
restituite il disco, magari vi fanno anche lo sconto.